lunedì 11 febbraio 2008

Giornata massacrante.
Non ho le parole per descrivere una giornata simile. Tutto sembrava procedere per il meglio... dietro il mio computer alle 9.00 ero già pronta ad analizzare milioni di dati, che data la mia organizzazione strategica erano belli e analizzati già alle 11.
Bene a quest'ora di questo giorno apparentemente anonimo, s'è scatenato il putiferio.
Chiamate per una tesi "sbagliata" che mi fanno una doccia gelata, di quelle da infarto. Chiamate per recuperare il recuperabile, corse per tornare a casa. Accendo il pc.
Bene. La tesi non è da cambiare, fortunatamente non ho sbagliato nulla. Bene. Respiro. Ho perso una giornata di lavoro e credo 5 anni di vita.
Adesso si possono aggiungere delle considerazioni.
ADESSO?? MI DOMANDO IO... bene, le ho riscritte, le riaggiungerò.
Sono stanca e snervata.
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TEMA: Il mio lavoro (forse)
SVOLGIMENTO.
Il mio lavoro mi piace. Credo sia quello che ho sempre sognato di fare e non ho mai osato desiderare. Ero pronta ad affrontare qualsiasi cosa una volta uscita dal guscio dell'università. Adesso il mio lavoro ce l'ho. E' semplicemente BELLO.
... ma non ha orario. Questo fatto mi sta facendo venire l'orticaria. Non posso più organizzare, incastrare, decidere o spostare nulla. Questa cosa mi deprime.
Forse questo lavoro me lo ha mandato chi mi vede correre tutto il giorno e non vuole farmi morire di infarto alla soglia dei 30 anni... forse. O forse è stato mandato per farmi morire in gabbia prima dei 27. Forse. Dovrò abituarmi forse. O forse non mi abituerò mai e inizierò ad odiare il lavoro sempre sognato. Mah.
Non so darmi delle risposte. Lì sembrano tutti felici di lavorare tutto il giorno come cinesi sottopagati. Io non li capisco, mi sembrano alieni.
Non so che mi succede. Forse dopo la laurea mi passerà la voglia di scappare e mi rassegnerò alle mie catene. Non credo. Senza forse stavolta.
Mi piace però!!!
Boh.
Precisiamo una cosa: mi piace la ricerca, non tagliare la testa ai topi.
elis@
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Adesso aspettiamo notizie del mio nipotino!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Elisa,
anch’io mi sono laureata e già avevo un lavoro. Dopo pochi mesi ho cambiato ufficio e mi son ritrovata a fare orari massacranti, a trovarmi in difficoltà a chiedere qualche ora di permesso, ad essere obbligata a fare 4 settimane di ferie ad agosto e non quando volevo io, a stare zitta e buttare giù, perfino quando “trattata male” pubblicamente, a vivere con gente che non va mai a casa perché non ha nulla di meglio da fare alle sei e mezza di sera.
Non mi ci sono ancora abituata. E’ passato un anno e un mese da quando ho firmato il mio primo contratto a progetto con 4 eurini di stipendio e non sono ancora abituata a “vivere in gabbia” come dici tu.
Rimpiango la vita da studentessa quando i soldini erano pochi ma il tempo libero tanto...
Ci abitueremo mai? Non lo so...
Nel poco tempo che hai però pensa a quello che vuoi veramente, focalizza e decidi. Sappi che tutti i lavori non hanno orario ormai, che il posto di lavoro perfetto non esiste, ma che è importantissimo che ti piaccia quello che fai (non farti venire le crisi isteriche da frustrazione come ho fatto io: ti rovineresti fegato e vita).
Un bacione, in bocca al lupo per la tesi e per il lavoro!
Laura (di Milano: ricordi?)