mercoledì 10 dicembre 2008

così è... perchè mi va

Tutto inizia venerdì scorso, alla vigilia per la partenza verso Napoli dei miei. Vado a lavorare un po' contro voglia al ristorante. Il caso o la buona sorte hanno voluto che nessun pargolo saltellante apparisse magicamente alla porta della "saletta". Ottimo. Alle 21.30 ero a casa... quando uno parla di segni.

Arriva Sam, con il nuovo I-phone tra le mani. Ho sperato che dalla trasferta americana qualcuno mi dicesse che era possibile comprarlo lì, ma nulla. Ho sbavato davanti a vetrine illuminate a festa, ma non era bastato a convincermi. Costava troppo. E Sam, lo aveva tra le mani... rimango come ipnotizzata... inebetita, incredula.

La mattina dopo arriva una telefonata. Il papà di un nostro amico ci ha lasciati improvvisamente. Un uomo di poco più di 50 anni, si sdraia sul divano per riposare e non si sveglia più. Possibile? Possibile.

Vado a vedere l'estratto conto... invece dei soliti soldini ce ne sono il doppio. Mi hanno pagato due stipendi, finalmente ho preso a novembre lo stipendio di novembre. E siccome avrei dovuto prendere quello di ottobre in realtà, c'erano tutti e due. Ottobre e Novembre. Wow. Sembra quasi uno stipendio normale.

Sommo tutto. Velocemente.

Visione +

Notizia +

Morte Improvvisa +

Doppio Stipendio =

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LO COMPRO.

Non me ne importa nulla se per comprarlo ho speso 2/3 del mio stipendio normale. Non mi importa nulla se mi si dice che costa troppo. Non mi importa perché in un anno di lavoro, non ho avuto nemmeno il tempo di farmi un regalo per la mia laurea. Avevo bisogno di sentirmi "soddisfatta" di spendere quel poco che guadagno. Avevo bisogno di vivere il presente e di non pensare sempre a risparmiare per il futuro... che magari, sto futuro, nemmeno ce lo fanno vivere. Sono proprio contenta del regalo che mi sono fatta... certo adesso fa un po' coatto tirarlo fuori dalla tasca... ma forse è anche un po' questo che mi piace.

Così il giorno dopo, al funerale ho stretto tra le mani quell'oggetto inutile. Ho pensato, almeno una soddisfazione me la sono levata. Un pensiero brutto forse, ma necessario. Sono un po' stufa di lavorare e non vivere quasi più. Mi sono sentita viva, in mezzo a tutta quella disperazione. Guadagno poco, pochissimo. Ieri ho scoperto che un mio amico prende al mese esattamente dieci volte quello che prendo io, ma non per questo devo necessariamente rinunciare a tutto. Sto rinunciando a troppe cose, senza che poi ce ne sia bisogno. Da quando lavoro ho sempre messo da parte tutto lo stipendio, campando con gli extra... solo per l'ansia del futuro, di dover costruire qualcosa.

Adesso? SONO VIVA.

elis@

1 commento:

Anonimo ha detto...

grande!mi piace questo tuo spirito.
un bacione
illà